Criatura è nutrimento
«Siamo tutti criature», questo mi ripeteva mio nonno, Don Filippo,che si trattasse di persone, piante o cose. Noi siamo criature per diventare famiglia, in tutte le occasioni che può offrirci la vita. Fare famiglia è avere un progetto giusto e onesto, quindi anche necessario.
Il mio legame con la campagna inizia con l’infanzia nei campi e in officina. Da parte paterna, i Di Raimondo, noti come Puntara sono stati sempre dei meccanici e degli inventori. A un certo punto, la reciproca stima con Antonella Barbieri, titolare di un’importante azienda veneta di confezionamento alimentare, ha rilanciato la mia attenzione nei confronti degli agricoltori.
Avendo delle macchine da piazzare ho pensato a come rivoluzionare il rapporto con il cliente. Ho proposto al piccolo coltivatore di provarle già in magazzino, rendendomi disponibile anche il sabato pomeriggio e la domenica mattina, offrendogli la possibilità di confezionare fino a cento chili di prodotto. In cambio, chiedo solo il costo dell’ora di lavoro e del materiale utilizzato. La scelta di trattare con chi coltiva pochi ettari e anche meno, garantisce un rapporto schietto. Io difendo il suo onore e lui il mio, perché ambedue vogliamo un buon prodotto, lo stesso che metteremo in tavola per i nostri nipoti.
A me interessa, la trasparenza, una campagna sana e vera. Per questo, scovati il prodotto e il coltivatore vero, possiamo anche stabilire una qualche forma di baratto. L’obiettivo di Criatura non è solo packaging, ma anche e soprattutto il passo successivo: l’apertura di uno o più canale commerciali. Criatura ha l’abitudine di saldare sempre il prodotto che ritira.